Il 2021 è stato un anno molto particolare per le farmacie, chiamate mai come in precedenza a svolgere il ruolo fondamentale di primo presidio territoriale del sistema sanitario regionale. «È stato un anno di grandissimo lavoro e di grande complessità, ma credo che il nostro ruolo ne esca indubbiamente valorizzato agli occhi dei cittadini – sottolinea il dott. Giovanni Battista Scaroni, presidente di Federfarma Vicenza -. In appena dodici mesi lo scenario è cambiato più volte e sono cambiate rapidamente anche le necessità dei cittadini per una serie di servizi resi fondamentali per la gestione della pandemia e la prevenzione dei contagi. Mai come in questo 2021 abbiamo lavorato in sinergia con le Aziende socio-sanitarie, affiancando e integrando le loro strutture».
Il primo passo è stato il protocollo siglato da Federfarma con la Regione Veneto per l’esecuzione dei tamponi in farmacia, pubblicato il 29 dicembre 2020.
«Oggi fa quasi sorridere, ma meno di un anno fa quell’accordo rappresentava una piccola rivoluzione. Siamo partiti già in gennaio e inizialmente il tema era sostenere le Aziende socio-sanitarie, evitando il sovraccarico delle loro strutture, ma con l’introduzione delle norme sul Green Pass il tampone è diventato come sappiamo indispensabile per i cittadini per molte attività del tempo libero, ma anche per recarsi al lavoro e più recentemente per utilizzare i mezzi pubblici. Le farmacie hanno risposto a tutte queste necessità, organizzando sedute supplementari, estendendo il proprio orario di attività e strutturando un efficiente sistema di prenotazione, il tutto mettendo a disposizione anche risorse di personale aggiuntive, dunque sostenendo costi anche importanti. Questo fermo restando naturalmente che come farmacisti siamo stati impegnati innanzitutto a promuovere la vaccinazione anti-Covid».
E questa sì che è stata una rivoluzione: mai in precedenza i farmacisti erano stati autorizzati a somministrare i vaccini, di nessun tipo.
«A volte le situazioni di emergenza aiutano a considerare le cose da una prospettiva diversa. Dal mese di luglio le farmacie sono attivamente coinvolte anche nella campagna di vaccinazione anti-Covid, anche in questo caso con numeri via via crescenti: nel Vicentino ad oggi le somministrazioni sono state diverse migliaia nelle oltre 30 farmacie aderenti».
Chi si è vaccinato in farmacia?
«Quando abbiamo cominciato le somministrazioni, a inizio luglio, sono tati soprattutto i trentenni e i ventenni, che all’epoca spesso non trovavano posto rapidamente nei Centri di Vaccinazione di Popolazione e volevano essere protetti prima di partire per le vacanze. E poi naturalmente le persone più anziane, soprattutto quelle che abitano nei piccoli centri e hanno difficoltà logistiche a raggiungere gli hub delle aziende socio-sanitarie».
Dal 1 luglio è entrato in vigore anche il Green Pass.
«E anche in questo caso le farmacie hanno svolto un ruolo fondamentale, soprattutto nella prima fase quando molti cittadini erano smarriti di fronte a questa novità e il sistema era ancora da perfezionare: le farmacie hanno scaricato migliaia di Green Pass per cittadini anziani che non sapevano utilizzare lo smartphone o per chi comunque non riceveva per qualche motivo il fatidico codice tramite SMS. E questo lavoro è stato svolto gratuitamente, voglio sottolinearlo, al di là di qualche caso isolato finalizzato solo a scoraggiare la pigrizia di chi in realtà era perfettamente autonomo».
Green Pass che dal 15 ottobre è diventato obbligatorio nei luoghi di lavoro.
«E questo ha portato una nuova ondata di richieste, anche perché i Punti Tamponi delle Aziende socio-sanitarie si sono via via dedicati esclusivamente ai tamponi sanitari. Da allora ogni giorno migliaia di cittadini possono recarsi al lavoro grazie al tampone eseguito nelle farmacie: negli ultimi 6 mesi nelle farmacie vicentine sono stati eseguiti oltre 700 mila tamponi».
Nel frattempo da novembre avete svolto anche le vaccinazioni antinfluenzali.
«È stata un’altra piccola rivoluzione, che per i cittadini ha rappresentato finalmente una grande semplificazione, perché non dovevano più procurarsi prima il vaccino in farmacia, quindi conservarlo a casa in frigo e infine recarsi in ambulatorio per la somministrazione, dopo essersi prenotati. Il successo delle vaccinazioni anti-Covid in farmacia ha reso naturale questo passaggio».
L’ultima novità dell’anno?
«Ora stiamo promuovendo e somministrando anche i richiami del vaccino anti-Covid, ma se c’è una cosa che ci ha insegnato il 2021 è che le esigenze in materia di salute e prevenzione cambiano rapidamente: noi farmacisti come sempre saremo pronti a fare la nostra parte, offrendo una gamma sempre più ampia di servizi direttamente vicino a casa dei cittadini».
Parallelamente, le farmacie hanno continuato a essere il punto di riferimento dei cittadini anche per molti altri servizi. È il caso ad esempio dello scarico dei referti e della prenotazione di visite specialistiche ed esami, servizi fondamentali in un anno in cui l’accesso agli sportelli CUP è stato spesso limitato, così come la possibilità di svolgere direttamente in farmacia molti test ed esami diagnostici, da quelli di base come il controllo della pressione e del colesterolo a quelli per le allergie, fino agli elettrocardiogrammi. Tutto questo oltre naturalmente alla consulenza e distribuzione per i farmaci e tanti altri prodotti e dispositivi per la prevenzione e il benessere della persona.